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Gocce di parole come gocce d'acqua: elemento essenziale, fonte di purezza, culla della vita. Sabrina Del Giudice esordisce con queste liriche in cui distilla sentimenti, lava i ricordi e gioisce della rugiada che imperla la sua profonda fede. "Leggere i versi di questa silloge ha significato, per me, riscoprire la genuinità degli intendimenti, l'amore per le ambientazioni, l'attenzione per l'impalpabilità delle emozioni, la sobrietà dell'atteggiamento intellettuale nei riguardi dell'Entità suprema e la dedizione al proprio ruolo di madre. Immergersi nella lettura di questo volume equivale a compiere un viaggio alla scoperta di un'anima che ha sperimentato prove dolorose, piccole gioie domestiche, grandi trasporti spirituali ed essersene arricchiti." (Dall'introduzione di Arturo Alessandri)